Parrocchia di Siviano del XVI sec., ricostruita (1735-1754) sotto il parrocchiato di don Orazio Stefini (1730-1768) di Pilzone, benedetta nell’anno 1759; consacrata nel 1946. é costruita sulla cima della collina di Siviano, in parte creata sul terrapieno che costituisce il sagrato, sorretto da due grossi muri in pietra.

La FACCIATA è ad un ordine, con prima un portichetto neoclassico molto bello, un timpano mistilineo e da una lunetta liscia con tre pinnacoli provenienti dalla chiesa precedente che reggono delle croci in metallo, tripartita da lesene tuscaniche con due nicchie vuote nel registro mediano e finestra rettangolare con cornici e cimasa mistilinea.
PRONAO (1759) è di uno stile neoclassico dei primordi, con un arco mistilineo centrale alla cima di una scalinata e a due architravi laterali, appoggiati su di quattro colonne tuscaniche in bianco marmo di Carrara che si erigono dagli abachi di alti piedistalli con modanature a bastoncino multiplo nelle basi piramidali; una copertura a campana con soffitto piatto , lesene angolari, modanature a fascia nella gronda, soffitto formato da due spioventi su i quali si trova una croce ce in metallo. PORTALE (1759) è in marmo di Rezzato, di tipo lineare con due lesene tuscaniche decorate con bordini e candelabri, un architrave con modanatura a bastoncino multiplo e a fungere come capitello delle lesene sormontate da triglifi le stesse estremità.

Parrocchia di Siviano del XVI sec., ricostruita (1735-1754) sotto il parrocchiato di don Orazio Stefini (1730-1768) di Pilzone, benedetta nell’anno 1759; consacrata nel 1946. é costruita sulla cima della collina di Siviano, in parte creata sul terrapieno che costituisce il sagrato, sorretto da due grossi muri in pietra. La FACCIATA è ad un ordine, con prima un portichetto neoclassico molto bello, un timpano mistilineo e da una lunetta liscia con tre pinnacoli provenienti dalla chiesa precedente che reggono delle croci in metallo, tripartita da lesene tuscaniche con due nicchie vuote nel registro mediano e finestra rettangolare con cornici e cimasa mistilinea. PRONAO (1759) è di uno stile neoclassico dei primordi, con un arco mistilineo centrale alla cima di una scalinata e a due architravi laterali, appoggiati su di quattro colonne tuscaniche in bianco marmo di Carrara che si erigono dagli abachi di alti piedistalli con modanature a bastoncino multiplo nelle basi piramidali; una copertura a campana con soffitto piatto , lesene angolari, modanature a fascia nella gronda, soffitto formato da due spioventi su i quali si trova una croce ce in metallo. PORTALE (1759) è in marmo di Rezzato, di tipo lineare con due lesene tuscaniche decorate con bordini e candelabri, un architrave con modanatura a bastoncino multiplo e a fungere come capitello delle lesene sormontate da triglifi le stesse estremità. Frontone curvo e mistilineo a cinque cordoni, raccordati da un concio di serraglia a foglia d’acanto sovrastante ad una conchiglia; spicca al centro il simbolo stilizzato dello Spirito Santo, la colomba con volute doriche delle ali e raggiera con funzione di cartiglio mistilineo e la scritta che riporta: D.O.M. AC S.S. Faustino Ac iovitae TITVLARIBVS NOSTRIS DIE VIGESIMA SEPTEMBRIS 1759 H.S.A, F. TORRE CAMPANARIA (1700) Come scritto in rilievo MDCC su di un concio alla base quadrata; con una altezza di 39,50, a sezione unica elegante e massiccia, con corsi regolari di conci in roccia si medolo, che sono lavorati in modo magistrale in bugnato increspato, lesene angolari con spigoli bombati, con all’alta sezione dei due lati dalle feritoie, e termina con una modanatura a fascia e spigoli a gola liscia; archi a centro pieno nella cella campanaria con imposte, concludendosi con una modanatura a fascia poco aggettata, dalla quale partono delle merlature ghibelline: quattro sono angolari e altre quattro sono centrali. Si tratta del campanile precedente ricostruito sulle fondamenta. L’INTERNO, ad una navata a pianta centrale con cupola su quattro archi a pieno centro, cappella maggiore con volta a calotta e relativi quattro archi a centro pieno “misura in lunghezza (che parte dal presbiterio e coro ) m 36, larghezza di 21m, con altezza di 22,60” (Trotti 1916); ha quattro altari laterali; è decorato da stucchi di “sobrio ed elegante stile corinzio, misto a barocco” (Trotti 1916) ed affreschi settecenteschi. ALTAR MAGGIORE in marmo di Ome e marmo rosso di Caprino Veronese. MADONNA DELLA SERIOLA CON I SANTI FAUSTINO E GIOVITA (XVIII Sec. , XIX sec) pala ad olio su tela, di Giacomo COLOMBO da Palazzolo sull’olio. Si distingue per i visi “paffutelli e tondeggianti con i nasini a punta e il modo saettante ed un poco metallico di condurre i panneggi, il gusto per le tonalità cromatiche accese e contrastanti, una abitudine nei confronti di composizioni dense di personaggi posti sopra l’altro “ (Angelo Loda). Che a parer nostro avrebbe bisogno di una bella ripulita.

Frontone curvo e mistilineo a cinque cordoni, raccordati da un concio di serraglia a foglia d’acanto sovrastante ad una conchiglia; spicca al centro il simbolo stilizzato dello Spirito Santo, la colomba con volute doriche delle ali e raggiera con funzione di cartiglio mistilineo e la scritta che riporta:

D.O.M.
AC
S.S. Faustino Ac iovitae
TITVLARIBVS NOSTRIS
DIE VIGESIMA SEPTEMBRIS
1759
H.S.A,
F.

Come scritto in rilievo MDCC su di un concio alla base quadrata; con una altezza di 39,50, a sezione unica elegante e massiccia, con corsi regolari di conci in roccia si medolo, che sono lavorati in modo magistrale in bugnato increspato, lesene angolari con spigoli bombati, con all’alta sezione dei due lati dalle feritoie, e termina con una modanatura a fascia e spigoli a gola liscia; archi a centro pieno nella cella campanaria con imposte, concludendosi con una modanatura a fascia poco aggettata, dalla quale partono delle merlature ghibelline: quattro sono angolari e altre quattro sono centrali. Si tratta del campanile precedente ricostruito sulle fondamenta.

L’INTERNO, ad una navata a pianta centrale con cupola su quattro archi a pieno centro, cappella maggiore con volta a calotta e relativi quattro archi a centro pieno “misura in lunghezza (che parte dal presbiterio e coro ) m 36, larghezza di 21m, con altezza di 22,60” (Trotti 1916); ha quattro altari laterali; è decorato da stucchi di “sobrio ed elegante stile corinzio, misto a barocco” (Trotti 1916) ed affreschi settecenteschi.
ALTAR MAGGIORE in marmo di Ome e marmo rosso di Caprino Veronese.
MADONNA DELLA SERIOLA CON I SANTI FAUSTINO E GIOVITA (XVIII Sec. , XIX sec) pala ad olio su tela, di Giacomo COLOMBO da Palazzolo sull’olio. Si distingue per i visi “paffutelli e tondeggianti con i nasini a punta e il modo saettante ed un poco metallico di condurre i panneggi, il gusto per le tonalità cromatiche accese e contrastanti, una abitudine nei confronti di composizioni dense di personaggi posti sopra l’altro “ (Angelo Loda). Che a parer nostro avrebbe bisogno di una bella ripulita.